Lo zolfo, in latino sulphur, è un minerale presente sotto forma di solfuri e solfati in molti altri minerali, e si ritrova spesso puro, allo stato nativo, nelle regioni con vulcani attivi e sorgenti calde. La sua forma più nota è quella cristallina di colore giallo intenso, nella tavola periodica ha simbolo S e numero atomico 16.
Da millenni questa sostanza è stata impiegata dalla medicina che le ha sempre attribuito grande importanza. Nel XVI secolo il “fiore di zolfo” veniva bruciato per igienizzare le sale degli ospedali che ospitavano pazienti colpiti da malattie infettive. Gli antichi Romani, invece, sfruttavano l’azione disintossicante di questo minerale soprattutto per uso topico, immergendosi nelle acquee sulfuree delle terme. In questo modo depuravano la pelle e sconfiggevano dermatiti e altri disturbi cutanei.
Essendo un minerale lo zolfo è stato utilizzato anche in altri campi oltre quello medico. Nel XII secolo, ad esempio, i cinesi inventarono la polvere da sparo che è proprio una miscela di nitrato di potassio (KNO3), carbone e zolfo.
Lo zolfo è abbastanza abbondante in natura, dove esiste allo stato elementare (zolfo nativo) nelle vicinanze di regioni vulcaniche, come ad esempio in Sicilia ed in Giappone, o in giacimenti come quelli in Louisiana e Texas (USA), che sono tra i più vasti esistenti. Lo si trova pure allo stato combinato, soprattutto come solfuro (es. pirite FeS2, galena PbS, blenda ZnS) e come solfato (es. gesso CaSO4∙2H2O, barite BaSO4). Il caratteristico odore di uova marce è dovuto al solfuro d’idrogeno (H2S, noto anche come acido solfidrico o idrogeno solforato), rinvenibile in sorgenti minerali.
Questo minerale è presente in maggiori quantità in prodotti e alimenti di origine animale come carne, pesce, uova e formaggi.
Nel mondo vegetale, invece, le fonti più ricche di zolfo sono rappresentate da: aglio, cipolla, cavoli ma anche legumi, asparagi, germe di grano.
Nell’organismo le carenze o gli eccessi di zolfo alimentare rappresentano casi rari, tuttavia è possibile identificare quadri clinici particolari, legati a determinati disturbi.
Una carenza di zolfo nell’organismo può determinare perdita di tonicità della pelle, comparsa di dolori articolari, inquietudine e insonnia. Un eccesso, invece, può causare una notevole perdita di calcio nelle ossa; lo zolfo infatti tende a contrastare l’assorbimento di calcio nell’organismo con conseguente scarsa crescita durante la fase dello sviluppo.
Lo zolfo è un elemento importante in quanto conserva il tono muscolare, purifica e disintossica l’organismo da agenti esterni o accumulati in esso, cura la pelle donando brillantezza e migliora i disturbi cardio-circolatori.
Per il nostro organismo lo zolfo è indispensabile, svolge infatti un ruolo strutturale nella sintesi proteica di:
Rappresenta inoltre lo 0,25% del peso corporeo umano ed è coinvolto nei processi metabolici di proteine, carboidrati e lipidi.
Lo zolfo infine è un valido aiuto per la bellezza, in particolare per i capelli, in quanto è capace di renderli lucidi e morbidi grazie alla presenza di cheratina, che lo contiene; per la pelle, invece, costituisce una difesa per i batteri attivando potenti antiradicali come il glutatione.
Lo zolfo, come si è visto, viene utilizzato a fini medici già dai tempi più lontani. Oggi viene usato allopaticamente:
Il medicinale omeopatico Sulphur si ottiene dalla triturazione con alcool puro di cristalli di zolfo ridotti in polvere, successivamente portati ad ebollizione, filtrati e sottoposti a diluizioni-dinamizzazioni in soluzione idroalcolica.
Sulphur è un policresto ed è quindi indicato sia nelle patologie acute sia croniche.
Nella moderna Omeopatia, questo minerale, è utilizzato in caso di cure ricostituenti, per eliminare le tossine dall’organismo e ritrovare l’equilibrio interiore.
In generale il medicinale omeopatico Sulphur viene usato per la cura delle disfunzioni legate a:
L’assunzione di zolfo a dosi omeopatiche favorisce l’eliminazione delle sostanze tossiche (tossine) presenti nel nostro organismo.
Le Costituzioni Omeopatiche, uno dei perni su cui ruota l’Omeopatia, sono l’insieme dei caratteri psicofisici di un soggetto e sono funzionali ad una medicina che pone l’uomo al centro della ricerca e della terapia e non la mera malattia. Non è la patologia con i suoi sintomi che viene curata, bensì l’individuo nella sua complessità, nelle sue somiglianze con il rimedio: Similia Similibus Curantur!
Secondo lo studio delle Costituzioni Omeopatiche il rimedio Sulphur cura, prevalentemente, il biotipo sulfurico, il cui organismo presenta un difetto di utilizzazione dell’elemento biochimico zolfo.
È merito della Medicina Omeopatica aver capito che quando un determinato elemento non riesce ad essere ben utilizzato dall’organismo, è utile e sufficiente somministrare lo stesso elemento, ma a dosi infinitesimali, cioè con microdosaggi in grado di desensibilizzare l’organismo e renderlo nuovamente idoneo alla corretta utilizzazione dello stesso bioelemento.
Sulphur è dunque indicato per il soggetto “congestionato” che non riesce a liberarsi da quegli elementi nocivi per il perfetto funzionamento dell’organismo stesso.
Scopriamo i rimedi fondamentali della Medicina Omeopatica
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