L’influenza è una malattia infettiva causata dall’omonimo virus appartenente alla famiglia degli Ortomixoviridiae, ed è tipica dei mesi invernali, anche a causa del maggiore affollamento nei locali chiusi e con una scarsa areazione. Solitamente interessa le vie respiratorie e ha una durata media di 4-7 giorni1.
Quando si manifesta nelle sue forme comuni, senza complicazioni, l’influenza è caratterizzata dall’insorgenza di sintomi come febbre, brividi di freddo, tosse, dolori muscolari e articolari, mal di testa, congestione nasale, mal di gola e affaticamento generalizzato. Eppure, non tutte le persone colpite dal virus manifestano la sintomatologia appena descritta, specialmente a seconda dell’età e dell’immunità acquisita dal paziente.
Il virus dell’influenza si diffonde per via aerea o per contatto, attraverso starnuti e colpi di tosse, o anche solamente parlando a stretto contatto con una persona. Infatti, conversando, si producono delle minuscole gocce di saliva che possono essere ingerite o respirate, divenendo veicolo del virus. Il contagio per contatto invece avviene perché i microrganismi responsabili dell’influenza sopravvivono e rimangono attivi per ore anche al di fuori del corpo umano, specialmente in condizioni di freddo e di bassa umidità. In linea generale, i virus influenzali resistono per qualche settimana a temperature prossime ai 0-4 °C, mentre vengono inattivati dal calore, dai raggi UV e dai comuni disinfettanti.
È possibile individuare tre tipologie di virus influenzali a seconda di come mutano nella loro struttura genica. Questa variabilità spiega come mai ogni anno ci si ritrovi a combattere con un diverso tipo di influenza, alla quale le cellule del sistema immunitario devono adeguarsi, e per i quali è necessario produrre ogni anno nuovi vaccini in base alle previsioni sui ceppi che causeranno la malattia.
Nei pasi a clima temperato, l’influenza si diffonde durante l’inverno, anche a causa di alcuni fattori comportamentali che influenzano la circolazione del virus, come l’inizio dell’anno scolastico e lo stare a lungo in ambienti chiusi e affollati.
L’influenza è una patologia caratterizzata da un tempo di incubazione piuttosto breve che può variare da poche ore fino a tre giorni. I sintomi più comuni sono:
A questi si possono aggiungere tosse e raffreddore e, nei pazienti più piccoli, anche manifestazioni che interessano gastro-intestinale con diarrea, vomito e nausea.
L’influenza insorge, dunque, senza alcuna avvisaglia premonitrice e con una certa dirompenza. Le prime avvisaglie sono un senso di malessere diffuso e di debolezza. Successivamente, la febbre aumenta fino a raggiungere rapidamente il suo picco massimo fra i 39° e i 40°; compaiono brividi intensi e dolori, brividi intensi e dolori mialgici (ovvero muscolari) accompagnati da mal di testa e fotofobia.
L’influenza si manifesta diversamente a seconda della fascia d’età colpita. Per esempio, nei neonati e nei lattanti prevalgono sintomi poco specifici come vomito e diarrea, spesso senza febbre. La più alta incidenza di influenza si registra invece nei bambini in età scolastica e negli adolescenti, e cala con il progredire dell’età. Infine, negli anziani l’influenza può presentarsi con caratteristiche diverse rispetto agli adulti. I sintomi, infatti, possono essere più difficili da interpretare perché la febbre raramente supera i 38°, mentre prevalgono disturbi comportamentali e neurologici, come stati soporosi e confusionali, vertigini, incontinenza urinaria e fecale.
La prima regola da rispettare per prevenire il contagio ed evitare di diffonderlo, è seguire le norme igieniche basilari più note come .
La prevenzione dell’influenza dipende innanzitutto dalla salute del sistema immunitario. Per questo motivo, è importante adottare una dieta sana ed equilibrata associata ad una moderata attività fisica.
Alcuni alimenti sono particolarmente indicati per rafforzare le difese immunitarie contro il virus influenzale come la frutta ricca di vitamina C, presente in abbondanza negli agrumi e nei kiwi. È importante scegliere verdure ricchi di sostanze antiossidanti come i cavoli, i broccoli e la verza, ma anche il sedano il radicchio e la zucca. È bene anche non trascurare l’idratazione bevendo molta acqua e infusi contenenti vitamine, zinco e flavonoidi, o tisane calde, meglio se addolcite con miele, soprattutto quello arricchito di Echinacea, dalle proprietà immunostimolanti. Anche il tè verde, ricco di antiossidanti, può essere d’aiuto per prevenire l’influenza. Infine, a tavola non dovrebbe mancare di tanto in tanto l’intramontabile “rimedio della nonna”: un buon brodo caldo, meglio se di verdure.
I rimedi omeopatici che generalmente sono impiegati per contrastare e prevenire l’influenza sono molteplici. Nel trattamento di questo disturbo, si consigliano solitamente2:
I rimedi indicati possono essere utili per prevenire e contrastare l’insorgere della influenza, ma anche per aiutare l’organismo ad attenuarne la sintomatologia. In ogni caso, è comunque fondamentale ricordare che, come per ogni terapia omeopatica, è doveroso rivolgersi al proprio medico omeopata di fiducia il quale, essendo a conoscenza della storia clinica del paziente, è in grado di individuare con più agevolezza il tipo costituzionale di appartenenza del soggetto in questione e, di conseguenza, individuare i rimedi omeopatici maggiormente efficaci.
Cure omeopatiche: alcuni esempi di come la Medicina Omeopatica può essere un valido alleato
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