Il rimedio omeopatico Sepia deriva dall’inchiostro di seppia essiccato. Questo rimedio viene utilizzato in Omeopatia per risolvere problemi legati agli ormoni, alla digestione, alle vie urinarie, all’ansia, alla depressione e all’emicrania. Ci troviamo di fronte a una sostanza decisamente utile per le donne, soprattutto durante la gravidanza, la menopausa o in caso di dolori mestruali.
La seppia è un mollusco cefalopode marino diffuso in ogni mare e in ogni oceano e che vive nei fondali. In particolare quelle del Mar Mediterraneo e dell’Oceano Atlantico appartengono alla specie Sepia officinalis.
Questo mollusco può essere di dimensioni diverse a seconda dell’habitat che colonizza, ha colore vario (grigio-giallo, rosso, arancione, bruno, azzurro) e mutevole in modo tale da potersi mimetizzare con il fondale.
La sua testa è massiccia con otto braccia di pari lunghezza munite di ventose, che nascondono al centro un becco corneo e due lunghe appendici retrattili dotate di ventose solo all’apice. Il suo corpo contiene la caratteristica sacca di inchiostro (situata fra le branchie) che l’animale emette nell’acqua per sfuggire ai suoi predatori.
L’inchiostro di seppia contiene diverse sostanze chimiche in differenti concentrazioni a seconda della specie di appartenenza. I componenti principali sono: melanina (pigmento) e muco, ma si possono trovare anche tirosinasi (enzima), dopamina (neurotrasmettitore), L-Dopa o Levodopa (intermedio nella biosintesi della dopamina), piccole quantità di amminoacidi (unità strutturali primarie delle proteine) e di mucine (glicoproteine) e dal punto di vista chimico quattro sali minerali: carbonato di calcio, carbonato di magnesio, solfato di sodio e cloruro di sodio.
Il famoso “nero di seppia” è un liquido dal colore bruno-nerastro dovuto alla presenza di melanina, che ne è il costituente principale.
In passato veniva utilizzato come inchiostro e nella pittura, ma anche in campo medico: Ippocrate prescriveva la seppia nelle malattie ginecologiche e ostetriche mentre Dioscoride e Plinio la consigliavano in caso di leucorrea, calcolosi, catarri vescicali e alopecia.
Oggi, invece, è adoperato perlopiù in cucina come condimento per i primi piatti a base di pasta. Il nero di seppia è largamente utilizzato nella cucina siciliana, ma rientra anche in altre cucine regionali (per esempio nella cucina veneziana e nella cucina toscana con il risotto al nero di seppia) e, fuori di confini nazionali, anche in Catalogna (arròz negro) e in Croazia (crni riżot). Il suo sapore non è fortemente marcato: ha un leggero gusto di mare, un sentore iodato nonostante sia particolarmente sapido. Inequivocabilmente macchia le mani e i denti, ma basta lavarsi con sapone neutro e il colore scompare facilmente.
Il rimedio omeopatico Sepia si ottiene dalla triturazione dell’inchiostro di seppia, precedentemente essiccato e quindi diluito/dinamizzato in soluzione idroalcolica secondo i procedimenti classici. La realizzazione in Omeopatia del rimedio Sepia avviene quindi mediante l’utilizzo di materiali di derivazione animale, seppure non venga utilizzato in maniera diretta l’animale stesso come invece accade nella preparazione del rimedio Apis mellifica.
Sepia è uno dei principali policresti dell’Omeopatia e la sua costituzione è fosfo-fluorica con temperamento bilioso-nervoso. La sua azione è particolarmente efficace su:
L’impiego di Sepia è indicato nel trattamento dei seguenti disturbi:
I suoi sinergici sono: Natrum muriaticum, Nux vomica e Phosphorus. I suoi antidoti (ma che ne aiutano l’azione) sono Aconitum napellus, Antimonium crudum, Antimonium tartaricum e Rhus toxicodendron. Infine i suoi incompatibili sono Bryonia, Lachesis, Pulsatilla.
In Omeopatia i rimedi agiscono su determinate categorie di persone piuttosto che su altre; spesso il rimedio omeopatico e la tipologia di persona assumono la stessa definizione. Questo riguarda anche Sepia che in Omeopatia è utilizzata per curare tutte le patologie relative ad un tipo di personalità apatica.
Si tratta di una categoria di persone che, come la seppia, tendono a passare la propria vita in solitudine. La loro esistenza è caratterizzata da un pessimismo di fondo e soprattutto dal nervosismo che spesso le allontana dagli altri, impedendo loro di sviluppare una vita sociale.
Il soggetto Sepia è un intossicato; la sua intossicazione è lenta e profonda e può avere varie cause che sono soprattutto riconducibili ad una diatesi generalmente tubercolinica, con disturbi di congestione portale, epatica e urinaria.
Di seguito le principali caratteristiche cliniche del tipo Sepia e le sue modalità:
Sintomi psichici
Apatia e indifferenza; desiderio di stare solo; pessimismo; tendenza al pianto; tendenza al suicidio; ira in fase stenica.
Sintomi generali
Vampate; senso di svenimento in chiesa; peso al basso ventre; senso di peso rettale; vuoto dello stomaco alle 11; sensibilità al freddo; ptosi; secrezioni giallo-verdastre.
Sintomi locali
Modalità:
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